Descrizione
PARADENTI per gli SPORTS – Cos’è indispensabile sapere
L’utilizzo di paradenti negli sports, considerati non pericolosi, non ha alcuna rilevanza ma, dati e statistiche di numerose strutture ospedaliere e società sportive, dichiarano e dimostrano esattamente il contrario. Sempre più frequenti sono, infatti, i traumi a carico della faccia e soprattutto dell’area che interessa l’organo masticatorio: denti, strutture scheletriche, come mascella e mandibola ed articolazione temporo-mandibolare.
È necessario sapere che i denti vanno protetti e che il mezzo di protezione sia sufficientemente adeguato al tipo di sport che si pratica.
Lo scopo di questo libro è quello di creare un vademecum informativo ed un manuale pratico sulle protezioni dentali durante gli sports. È di valido aiuto per i medici dentisti e gli odontoiatri, per i medici che si occupano di medicina dello sport, per gli odontotecnici ed infine per gli atleti e le società sportive, affinché possano conoscere a fondo il reale pericolo relativo ai traumi nell’area della bocca, delle articolazioni temporomandibolari e del cranio, che, in ogni momento corre, chi pratica qualunque tipo di attività sportiva, soprattutto durante gli allenamenti nelle quali la concentrazione è minore.
Non bisogna dimenticare che le compagnie assicurative, non risarciscono danni causati ai denti ed alle strutture circostanti durante le pratiche sportive, se nel momento dell’impatto non è stato usato un paradenti.
Indice
Introduzione
1 – Il paradenti: questo mondo sconosciuto agli sportivi
Bibliografia
2 – I paradenti di tipo commerciale
Bibliografia
3 – I paradenti individuali fabbricati su misura
Bibliografia
4 – I paradenti Erkodent
Bibliografia
5 – I paradenti Drev
Bibliografia
6 – I paradenti Scheu-dental
7 – Paradenti: evidenze scientifiche della teoria e della pratica
Bibliografia
8 – Le novità sui paradenti di ultima generazione
Bibliografia
9 – I numeri dello sport italiano
(a cura del CONI)
10.1 Il quadro generale
11 – La pratica sportiva in Italia: statistica approfondita dall’ISTAT
Conclusioni
Ringraziamenti