CAPITOLO 1
CONSIDERAZIONI IN PREMESSA
Ogni disordine del profilo anatomico
della gabbia toracica assume una speciale rilevanza clinica
non solo per la disarmonia estetica che questo comporta, ma
per l'impoverimento funzionale del sistema cardio-respiratorio
topograficamente inserito nella cavità toracica.
È noto infatti come il
ritmico succedersi delle fasi respiratorie garantito dal variare
degli spazi anatomici e delle pressioni toraco/addominali,
promuove una cascata di input meccanici, chimici e nervosi
che si riflettono sulla attività cardiovascolare.
Il variare degli spazi e delle
pressioni intratoraciche ed intraaddominali, sostiene il perenne
lavoro del cuore nella gestione del ritorno venoso e della
gittata arteriosa.
La sola dinamica diaframmatica
nelle sue oscillazioni in/espiratorie favorisce alternativamente
la fase diastolica e la fase sistolica del cuore senza contare
come il polmone con la chiusura ed apertura del suo albero
vascolare interviene nella gestione della massa ematica in
una totale alleanza con l'attività meccanica del cuore.
Ancora oggi la prevenzione ed
il recupero di un dimorfismo toracico come di ogni altra disarmonia
muscolo-scheletrica ritrova nella ginnastica correttiva lo
strumento terapeutico più efficace che, se a tempo
somministrato, è in grado di produrre benefici effetti
meccanici sulla disarmonia principale e benefici effetti sulle
disarmonie secondarie che il dimorfismo principale trascina
nel suo evolversi e nel suo strutturarsi.
Nel caso poi di un dimorfismo
toracico, dove vengono in vario grado turbate le grandi funzioni
vitali cardiorespiratorie si assiste ad una mortificazione
del bioritmo neurovegetativo e con esso del tono psico/emotivo
del paziente.
Il movimento terapeutico dimostra
una sicura efficacia non solo nel recupero della dismorfia
presa in esame, ma nei confronti del quadro generale del paziente
in termini di benessere psicofisico globale e di migliorata
percezione estetica del suo corpo.
Il movimento terapeutico si
distingue dal comune muoversi quotidiano in quanto è
dosato nelle ampiezze angolari dei sistemi scheletrici coinvolti
nel lavoro, dosato nei moduli contratturali di allungamento
e accorciamento muscolare, nei ritmi delle gestualità,
nella velocità e nella durata della esercitazione.
La chinesiterapia dimostra la
sua efficacia in tutte le situazioni dismorfiche qualunque
sia l'agente causale che le ha determinate quali l'ereditarietà,
i traumi, disordini neuro endocrini e o metabolici, qualunque
sia la concausa che interviene nel tracciare l'iter evolutivo
come l'inerzia, il protrarsi di atteggiamenti posturali scorretti,
un disordine alimentare, il sovrapporsi di patologie infiammatorie
o degenerative aggravanti il quadro dismorfico.
Il movimento terapeutico assume
la sua massima efficacia se introdotto precocemente al primo
esprimersi del disordine morfologico interrompendo l'iter
evolutivo della dismorfia.
Nel caso in cui il dismorfismo
abbia raggiunto la sua definitiva strutturazione, la chinesiterapia
saprà svolgere un ruolo straordinario nel preparare
il paziente all'uso di ortesi correttive o alle procedure
chirurgiche previste per la correzione del danno.
Quando il torace assume il carattere
di un torace dismorfico per errato orientamento degli elementi
scheletrici che lo compongono o per alterazione dei reciproci
rapporti muscolo articolari, offende...